mercoledì 12 maggio 2010

Annamaria Serena 258374

LOGO E BANNER

"Definisci logo e banner del corso". Per prima cosa quello che mi devo chiedere non è cosa devo disegnare, ma cosa voglio comunicare. Posso passare ore e ore su un foglio di carta con una matita in mano, ma se non so veramente quali concetti voglio esprimere il mio sarà solo tempo perso. Mi rendo conto di non sapere effettivamente nulla, di non avere un punto di partenza, una nozione dalla quale partire.
Una volta trovato il significato del termine modellazione digitale (o 3D) su Wikipedia, cerco di sapere come poter creare il mio logo, quali programmi usare, quali sono le dritte (in quest'ultimo caso riassunte nel blog del corso) per rendere più efficace il mio lavoro.

Logo_prova_1
La scelta dell'acronimo non è molto azzeccata perchè non viene così naturale pensare che "MDDI" significhi Modellazione Digitale per il Disegno Industriale.

Logo_prova_2
L'idea della sfera mi piace molto: richiama alla geometria, alla perfezione. Solo la presenza di tratto a matita, struttura geometrica e forma definita in 3D mi sembra un pò forzata. Risulta necessario qualcosa di più semplice.

Logo_banner_1
L'idea di fondo è ben definita, ma il tutto è un pò piatto: manca un tocco di colore e di profondità.

Logo_banner_2
Ecco la realizzazione finale. Un accenno di riflesso nella parte inferiore del logo, nonchè un tocco di verde nel riflesso di luce sulla sfera e lo stesso colore per le lettere del logo e il contorno del banner. Ho scelto il verde per la sua caratteristica di infondere tranquillità e armonia (vedere, ad esempio, la terapia dei colori su Disinformazione.it o "cromoterapia" su Wikipedia; perchè è sinonimo di natura, ed ecologia, un tema molto importante; inoltre significa possibilità, accessibilità (pensate al verde nei semafori, ad esempio).

Ecco alcuni links che ho trovato molto utili per il mio lavoro:


  • Step-by-step logo, dove vengono descritti e raffigurati tutti i passaggi che portano alla creazione definitiva di un logo;

  • Trademarkia, un motore di ricerca per marchi americani, completo anche di date di creazione, registrazione e autori. Utile anche per verificare il copyright di un logo;

  • IDAP, altro database di loghi, dove è anche possibile inserire il proprio progetto;

  • Iconic Logo Designers, portale dal quale è possibile accedere a svariati siti contenenti loghi di marchi più o meno famosi, nonchè di consultare una lista dei più celebri logo designers del mondo;




"Non dipingo un ritratto che assomiglia al modello, piuttosto è il modello che dovrebbe assomigliare al ritratto."
(Salvador Dalì)





ESERCITAZIONE #1: INFISSI ESTERNI

Infissi_schema_1
Il progetto di questi scuri prevede due sole ante, in stile "veneziana", caratterizzate da lamelle orizzontali automatizzate. La regolazione delle stesse può essere controllata da un telecomando a distanza o da un apposito pannello di controllo posto all'interno della casa. Le lamelle possono compiere una rotazione di quasi 75∘, regolando il fascio di luce entrante, fino a raggiungere un grado di oscurità totale.
Nella parte superiore esterna del telaio vi è un sensore pioggia che, in caso di pioggia improvvisa, comanda la chiusura totale di tutte le imposte.
Il materiale ipotizzato è il PVC (Cloruro di Polivinile), scelto per la sua notevole resistenza agli agenti chimici e atmosferici, nonchè per i suoi bassi costi di manutenzione (niente verniciature nè trattamenti, a differenza del legno, che tende a scolorire a causa dei raggi solari), per le alte caratteristiche di isolamento acustico e termico, di durata e, ultimo ma non meno importante, per la sua riciclabilità. Il PVC, inoltre, può essere facilmente colorato e assomigliare più al legno, considerato più elegante.



"Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell'errore."
(Cicerone)





Ho approfondito la mia ricerca su infissi esterni, serramenti e finestre e sono arrivata alla decisione di sconvolgere totalmente il mio progetto iniziale.
Ho deciso di puntare ad un sistema di scuri interni e finestre esterne, diversamente da cosa si vede abitualmente nella maggior parte delle abitazioni. L'ispirazione mi è venuta osservando gli infissi esterni presenti in alcune case di montagna, dove c'è bisogno di mantenere stabile la temperatura interna delle abitazioni, soprattutto nel periodo invernale.

Finestra_esterno

Per la finestra ho ritenuto più efficace utilizzare il sistema LIVE, essenziale e minimalista nelle forme, privo di telai e di cerniere (potete cogliere la semplicità della struttura negli schizzi della pagina). Nonostante le forme essenziali, la struttura è sicura, presenta chiusure di sicurezza ovunque. Per quanto riguarda il vetro, esistono molte tipologie adatte ad ogni situazione e necessità: quelli basso emissivi per un miglior controllo della temperatura interna, adatti a temperature fredde; quelli fonoassorbenti, particolarmente indicati per le zone trafficate o grandi città; infine quelli riflettenti per i climi più freddi e, perchè no, per una maggiore privacy (piano terra). Molto interessanti sono, inoltre, i vetri fotocromici, che si adattano alla luce che vi penetra attraverso. La reazione è il graduale scurirsi del vetro (più forte e diretta è la luce, maggiore è il grado di oscuramento), che porta ad un minore passaggio della luce (e di conseguenza una temperatura interna alla stanza minore).
Un'altra alternativa interessante è il vetro autopulente, che riduce la frequenza di pulizia del vetro, facilitata dalla luce del sole e dalla pioggia, senza tralasciare i fattori importanti quali l'isolamento termico d’inverno e d’estate e l'isolamento acustico.

Finestra_esterno

Ho ritenuto più saggio porre le finestre verso l'esterno e gli infissi verso l'interno per un semplice discorso di mantenimento della temperatura interna: come si nota in molte zone di montagna, lo scuro è posto all'interno perchè la finestra permette un migliore controllo del calore sia interno che esterno. Inoltre in questo modo la regolazione della luce che deve entrare in casa non dev'essere fatta aprendo le finestre, ovvero esponendo la casa (e la persone) a correnti d'aria e/o variazioni di temperatura (soprattutto in inverno), ma semplicemente aprendo in modo maggiore o minore gli scuri.
Gli scuri sono a scorrimento, in PVC (Cloruro di Polivinile), un polimero termoplastico che riscaldato può diventare viscoso ed essere così più facile da lavorare, può assumere le forme e i colori più svariati. L'unica tinta da scegliere con più cura è, a mio parere, il bianco, che tengo ad ingiallire con il trascorrere del tempo. Il problema si può ovviare scegliendo piuttosto una tinta avorio. Ho scelto questo materiale perchè garantisce il 50% delle spese di riscaldamento in meno grazie all'isolamento termico garantito, nonchè per la caratteristica di essere un ottimo isolante acustico e per la sua resistenza agli agenti chimici e atmosferici. Un'altra caratteristica importantissima è l'assenza di manutenzione, che consente di eliminare qualsiasi spesa per mantenere gli scuri funzionali e belli nel tempo: nessuna verniciatura e nessun trattamento superficiale.
Come sistema di apertura ho ritenuto più interessante quello scorrevole: sui carrelli e guide incassate in alluminio posti orizzontalmente sul vano interno che ospita scuri e finestre, scorrono appunto le ante. L’apertura scorrevole permette un risparmio notevole di spazio ed è adatta sia per piccole finestre (anta unica), sia per quelle più grandi (doppia anta). L’unico svantaggio è di non poter aprire completamente il vano finestra, a meno che non si tratti di un modello scorrevole a scomparsa; nel caso del mio progetto però lo scuro rimane esposto di circa 10 centimetri, lo spazio necessario per le maniglie.
Per quanto concerne la sicurezza, il sistema di chiusura dello scuro è costituito da una serratura di sicurezza che aziona un chiavistello verso il basso e uno verso l'alto, il cui movimento è trasmesso dalla maniglia dello scuro di destra, che apparentemente fissa da entrambe le parti, in realtà scorre verso destra chiudendo ermeticamente lo scuro. Questo sistema impedisce che le porte scorrevoli vengano forzate nel senso di apertura, bloccate dai due chiavistelli. Le serrature, inoltre, sono sottoposte a trattamento anticorrosione.





"Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla."
(Proverbio cinese)



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